Lo sviluppo dei preparati PADBIO si articola in due fasi principali: la diluizione e la dinamizzazione.
Si tratta di preparati ad elevata diluizione per la difesa delle colture in sistemi agricoli a basso impatto ambientale
Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
- FASE 1: Nella prima fase vengono effettuate successive diluizioni del preparato di partenza o tintura madre fino ad arrivare al livello prescelto per la sperimentazione specifica. Facciamo un esempio e partiamo dalla tintura madre Silicea 198 CH che risulta in dotazione presso il nostro magazzino di Bioagricoop.
Supponiamo che vogliamo arrivare a formulare 600 ml di Silicea 200 CH da andare a distribuire in campo secondo un preciso schema sperimentale.
Per passare da una maggiore (198 CH) ad una minore concentrazione (200 CH) di principio attivo in soluzione, è necessario effettuare una prima diluizione intermedia centesimale (CH), in rapporto 1:100 andando a prelevare 1 parte di tintura madre 198 CH e aggiungendola a 99 parti di acqua distillata. Il quantitativo di soluto da diluire cambia in base alla quantità complessiva di soluzione che vogliamo ottenere perciò, supponendo di voler produrre 100 ml di Silicea 199 CH andrò a prelevare 1 ml di Silicea 198 CH per poi diluirlo in 99 ml di acqua distillata.
Successivamente, qualora volessimo produrre 600 ml di Silicea 200 CH, vado a prelevare 6 ml di Silicea 199 CH per poi diluirla con 594 ml di acqua distillata rispettando così la proporzione 1:100 prefissata.
Quando invece la diluizione è di tipo decimale (DH) la proporzione da seguire e su cui impostare le diluizioni sarà 1:10. Perciò, se volessimo produrre 100 ml di Arsenicum album 45 DH dobbiamo prelevare 10 ml dalla concentrazione precedente Arsenicum album 44 DH a maggior concentrazione e diluirla con 90 ml di acqua distillata.
- FASE 2: Una volta conclusa la prima fase di diluizione è possibile passare alla seconda fase di dinamizzazione tramite apposita strumentazione “Dynamisator Pro-face” che permette di effettuare succussioni ad elevata frequenza. Tutti i preparati vengono dinamizzati con una frequenza di 208 succussioni in 8 secondi che, stando alle conoscenze in ambito omeopatico fino ad oggi, permetterebbe un’attivazione della “potenza” degli stessi nella difesa alle malattie fungine. Si presume che i suddetti preparati dinamizzati siano in grado di rafforzare le difese delle piante nei confronti delle malattie di origine fungina e che possano venire in supporto alle normali tecniche di difesa adottate fino ad oggi in regime di conduzione biologico.
- FASE 3: Terminata la preparazione dei trattamenti in laboratorio si passa alla fase di campo che prevedere la somministrazione delle soluzioni su 7 colture di nostro interesse coltivate in 5 aziende agricole biologiche della Regione Emilia Romagna. I preparati vengono distribuiti dall’agricoltore attraverso il sistema d’irrigazione in sua dotazione all’interno di precise parcelle di prova in determinati periodi dell’anno prestabiliti secondo uno schema sperimentale.
- FASE 4: Nella fase conclusiva vengono raccolti i dati di campo relativi alle produzioni/ha e all’incidenza delle malattie fungine sulle piante in questione. Per ogni coltura vengono messi a confronto e analizzati statisticamente i dati raccolti per permetterci di valutare se esistano delle differenze significative tra i campioni trattati con i preparati ad alta diluizione e quelli non trattati affatto o trattati secondo i criteri di gestione del disciplinare di produzione biologico.
L’analisi prende in considerazioni non solo i dati relativi all’anno corrente ma anche quelli raccolti fino ad ora nei due anni precedenti di sperimentazione dal 2017 per avere un quadro il più completo e attinente possibile. L'obiettivo è quello di arrivare a identificare l’efficacia di almeno uno di questi preparati ad alta diluizione nella difesa delle colture trattate per poter proseguire e approfondire la ricerca nel campo poco battuto dell’agromeopatia.
Continuate a seguirci per saperne di più sugli sviluppi del progetto.