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Melanzana

Melanzana

Classe: Magnoliopsida;
Ordine: Solanales;
Famiglia: Solanaceae;
Genere: Solanum;
Specie: S. melongena.

Origine e diffusione
La melanzana, originaria dell'India, viene importata in medio oriente e nel mediterraneo dagli Arabi nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco. Gli Arabi chiamano la melanzana badingian e in Italia venne inizialmente chiamata petonciana o petonciano o anche petronciano.

Descrizione botanica
Portamento: pianta erbacea annuale a portamento eretto, coperta da fine peluria biancastra.
Foglie: ampie, pelose (tomentose) sopra e glabre sulla superficie inferiore.
Fiori: ermafroditi (con organi maschili e femminili insieme) piuttosto grandi, rispetto alle altre solanacee, con petali di colore violetto.
Frutti: è una bacca ricca di semi a maturità e rappresenta la parte edule; il colore varia dal bianco al violetto intenso e la forma può essere tonda, ovale o allungata.

Esigenze pedoclimatiche
Terreno: ampia adattabilità ma garantisce i migliori risultati in terreni sciolti (prevalenza della sabbia sull’argilla), soffici e con elevata capacità idrica; ottimi risultati in terreni molto fertili e ricchi in sostanza organica; preferisce terreni a reazione neutra o sub-acida (pH 5,5-7,2); tollera anche elevate salinità del terreno ma più questa aumenta più le rese diminuiscono; sfavorevoli i terreni compatti.
Ph suolo: 5,6 - 7,5
Clima: è tipica pianta degli ambienti a clima temperato-caldo ed è fra le solanacee (es. pomodoro, peperone, patata) quella con le più elevate esigenze termiche; teme il freddo e l’umidità (ottimale 65-75%).

Forme di allevamento: in pieno campo la melanzana si mette a 80 cm tra le file e 60 cm lungo la fila. Si semina a marzo in semenzaio protetto, mentre il trapianto a dimora nell’orto va fatto quando le temperature superano i 9 gradi (in genere fine aprile), sotto ai 9 gradi la piantina subisce stress climatico e rimane nana.

Irrigazione: più resistente alla siccità delle altre solanacee; nella fase di fruttificazione richiede apporti di acqua costanti per l’elevata traspirazione; quando si annaffia bisogna evitare di bagnare le foglie per evitare lo sviluppo di malattie fungine ed eventuali ustioni ai frutti per l’effetto lente delle gocce; in condizioni di stress idrici i frutti risultano più piccoli e possono acquisire un sapore amaro e piccante; da preferire l’impianto di irrigazione a goccia

Concimazione: le esigenze nutritive della melanzana sono elevate soprattutto nella fase di maturazione. Cresce molto bene nei terreni fertili e ricchi di sostanza organica. Oltre all’azoto, fosforo e potassio anche il calcio e il magnesio rivestono notevole importanza. Pure i microelementi come rame, boro e manganese sono richiesti in maniera significativa dalla pianta anche se a dosi ridotte. Se il terreno dove deve essere coltivata non è fertile bisogna apportare elementi nutritivi in quantità elevate anche sottoforma di sostanza organica (in autunno apportare letame maturo o compost alle dosi di 30-50 q/1000 mq).

Raccolta: La raccolta si fa scalarmente quando i frutti sono ancora immaturi (Giugno - Novembre)

Avversità:

  • Funghi: Marciume del colletto, tracheoverticilliosi, Alternaria, Cancrena Pedale, Antracnosi, Muffa grigia, Mal bianco.
  • Insetti: Ragnetto rosso, moscerino bianco, afidi, nematodi.

Caratteristiche nutrizionali: Potassio, Calcio, Magnesio, Vitamina B, C, K, alto contenuto di fibre.

 
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Repubblica Italiana
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